martedì 12 novembre 2013

E BENEDETTO SALVO' IL XX SECOLO di Vincenzo Faccioli Pintozzi



Pubblichiamo la recensione di Vincenzo Faccioli Pintozzi 
uscita (12.11.13) sul giornale on line succedeoggi 
al libro di G. Ricci "L'atto la storia" (Ed. San Paolo)

La rinuncia di un Papa che non solo non è rinunciatario, ma che accetta di farsi “zolla sotto le zampe di bisonti”, è il momento fondante del nostro tempo. Più delle Torri gemelle, più del Muro di Berlino. Perché ci ha consegnato la possibilità catartica di fermarci. Per poi ripartire...
L’immagine più bella è quella di un Papa, considerato dal mondo laico e cattolico uno dei “potenti della Terra”, che si fa zolla. Zolla che viene calpestata da una mandria di bisonti, ovvero coloro che «del loro ottuso scempio fanno notizia». Giancarlo Ricci usa una metafora di Blake, citando anche l’ottimo Roberto Mussapi, per dare forza all’atto fondante che ha chiuso il secolo scorso e ha aperto la porta non solo all’elezione di un nuovo Papa ma a una sorta di catarsi collettiva. Ovvero la rinuncia di Benedetto XVI, che lo psicanalista ha analizzato ne L’atto, la storia. Sono 88 pagine densissime – e in questo caso è un complimento – edite dalla San Paolo, che guardano con occhio clinico al momento in cui il pontefice tedesco ha annunciato di volersi ritirare dallo sguardo del mondo.
Nel testo, Ricci sostiene che a lanciare la scrittura sia stata la lettura dei commenti – migliaia, da ogni parte del mondo – che cercavano di dare un senso alla rinuncia del pontefice. «Qualcosa strideva – scrive all’inizio – e mi convincevo sempre più che l’indugiare su aspetti personalistici (la stanchezza, la fatica, l’età) fosse un modo per sviare e soffocare altre considerazioni ben più sostanziali e rilevanti. Avvertivo insomma il tentativo di spegnere un’istanza forte e potente, quella che si concretizzava mediante un atto, che credo abbia voluto gettare uno sguardo differente e radicale su questa nostra contemporaneità tanto devastata. Non solo: l’atto di Benedetto mi sembrava contenere una forza sovrumana. Quasi un monito, un grido: vi accorgete cosa sta accadendo attorno a voi?».