sabato 24 agosto 2013

ATTO ANALITICO di Giancarlo Ricci

Pubblichiamo qui di seguito la prima parte dell'Introduzione al libro L'ATTO LA STORIA di Giancarlo Ricci 
(Edizioni San Paolo, Milano 2013).

La migliore introduzione per questo saggio è la testimonianza di come i pensieri e le parole si siano fatti strada e su che cosa mi abbia spinto a mettere per iscritto quanto sentivo. L’occasione da cui ha preso avvio questo lavoro è stata quella di un’inquietudine feconda. Nei giorni successivi al gesto di Benedetto XVI - la scelta di lasciare il pontificato annunciata l’11 febbraio 2013 - una buona parte dei media insisteva nel presentare quella decisione come una rinuncia, una dimissione, un’abdicazione. 


Qualcosa strideva. Mi convincevo sempre più che l’indugiare su aspetti personalistici (la stanchezza, la fatica, l’età) fosse un modo per sviare e soffocare altre considerazioni ben più sostanziali e rilevanti. Avvertivo insomma il tentativo di spegnere un’istanza forte e potente, quella che si concretizzava mediante un atto, che credo abbia voluto gettare uno sguardo differente e radicale su questa nostra contemporaneità tanto devastata. Non solo: l’atto di Benedetto mi sembrava contenere una forza sovrumana. Quasi un monito, un grido: vi accorgete cosa sta accadendo attorno a voi

Non si trattava dunque di rinuncia - ho pensato - ma molto di più. Immensamente di più. Ecco, da questa opaca eccedenza qualcosa ha incominciato a scriversi; all’inizio attraverso qualche notazione, poi con connessioni, rinvii e assonanze sempre più ampie. La scrittura fluiva, cresceva, moltiplicava le interrogazioni e i pensieri, chiamava in causa ambiti sempre più estesi. Non senza recepire - devo riconoscerlo - alcuni riverberi del clima di sconforto che aleggiava nei giorni successivi alle elezioni del febbraio 2013. Mi è perfino sembrato che un filo sottile unisse il gesto di Benedetto XVI al tema dell’ingovernabilità. I due scenari, quello del “potere  spirituale” e del “potere temporale”, parevano sovrapporsi.